Il Territorio

Castiadas, l'oasi dei cervi e delle lepri

Un cervo in miniatura

L'arca di Noè probabilmente è sbarcata fra le foreste di Castiadas. Complice la presenza di corsi d'acqua e sorgenti, da queste parti vivono tanti animali anche nei periodi di siccità: cinghiali, volpi, gatti selvatici e soprattutto cervi, che negli ultimi anni hanno raggiunto circa gli 800 esemplari, dopo aver rischiato l'estinzione fino agli anni Ottanta. Il cervo sardo, grazie all'isolamento, è riuscito a conservare le sue caratteristiche, non incrociandosi con altre razze e per questo conservando una stazza un po' più piccola delle altre: con un altezza al garrese di 100 centimetri e un peso di 130 chili per i maschi e di circa 80 centimetri e 70 chili per le femmine.

La casa delle lepri
All'interno della foresta demaniale di Castiadas si trova anche un centro di allevamento e ripopolamento della Lepre sarda (Lepus capensis mediterraneus), in grave pericolo almeno fino a 20 anni fa. Grazie al programma avviato nella località Canale Omus come satellite dell'allevamento presso Pantaleo, e poi nella località di S'Acqua Callenti, prosegue il progetto dell'Ente Foreste e del dipartimento di Zoologia dell'Università di Sassari, che ha promosso importanti studi su questa specie. Oggi il centro di Castiadas ospita una ventina di lepri allevate in gabbia e a terra.

Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.