Il Territorio

Nuova vita per l'ex colonia penale di Castiadas, il sogno del polo culturale

Fino al 1952, a Castiadas era in funzione la più grande colonia penale agricola d'Italia. Recuperata dal Comune, e già sede del nuseo del Territorio, potrebbe diventare un polo turistico-culturale.

La storia della colonia
La struttura di Castiadas nacque intorno al 1875 quando il ministero dell'Interno decise di costruirla mandando su questi lidi un ispettore, sette guardie carcerarie e 30 criminali provenienti dalla casa di reclusione di San Bartolomeo a Cagliari. All'inizio ci furono delle piccole case di legno, officine, uffici, e tanta fatica per bonificare le terre infestate dalle zanzare e dalla malaria. Ai primi del Novecento la colonia cominciò finalmente a prendere forma e a popolarsi, ospitando oltre mille detenuti, che dimostrando la 'buona condotta' potevano lavorare fra campi di grano, vigneti e agrumeti, allevamenti di ovini e bovini, o erano impiegati per la produzione del carbone nei boschi circostanti.

Il progetto di recupero
Negli ultimi anni, grazie ad un massiccio lavoro di restauro, il complesso è tornato a nuova vita con il recupero della casa del direttore e delle scuderie, la creazione del museo del Territorio in un'ala della colonia penale, e la realizzazione di un teatro all'aperto che nella bella stagione ospita presentazioni di libri e concerti. Ma il sogno dell'amministrazione di Castiadas è quello di trasformarlo in un polo turistico-culturale dove trovino posto botteghe artistiche, un ristorante a km zero e una struttura ricettiva. Nel frattempo, nei fine settimana e su prenotazione si può visitare il museo del Territorio con un’esposizione di abiti e arredi della tradizione locale, una mostra di sculture e dipinti e la raccolta di importanti testimonianze sulla storia del carcere.

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