La storia di Castiadas
il paese di Castiadas ha una storia antichissima alle spalle, a cominciare dalla civiltà nuragica, passando per la colonizzazione romana per finire con il Giudicato di Cagliari e gli aragonesi che imposero il feudalesimo. Dopo secoli di spopolamento, Castiadas è rinata nell'Ottocento
A Castiadas la storia è di casa: questo territorio è infatti abitato dall'uomo sin dall’epoca nuragica come attestato da reperti di menhir, domus de janas e tombe dei giganti. Numerose testimonianze risalenti all'età punica e romana, soprattutto nelle località di Cala Pira e Santa Giusta, dimostrano come la zona non sia mai rimasta spopolata. Nel medioevo fece parte della curatoria di Colostrai nel Giudicato di Cagliari, passando poi al Giudicato di Gallura, a Pisa e infine agli aragonesi che lo concessero come feudo ai Carroz.
L’abitato come lo conosciamo ha avuto origine nel Trecento con la fondazione del villaggio di Villanova Castiadas, che venne però abbandonato nel Cinquecento per via delle ricorrenti epidemie di malaria. Il paese rimase spopolato fino all’11 agosto del 1875 quando per ordine del Ministero dell’Interno la zona venne bonificata da trenta detenuti scortati da sette agenti di custodia: era la cosiddetta "Colonia penale agricola d'Italia" che in pochi anni avrebbe risanato il territorio.
Nel 1952 lo stato decise di affidare la zona a sette aziende agricole volute dall'ETFAS - Ente Trasformazione Fondiaria Agraria Sardegna: vennero affidate delle terre a cittadini di Muravera, Villaputzu, San Vito, Villasimius e nacquero così le borgate dell'Annunziata e di Olia Speciosa, mentre Sabado e Ortedosu si espansero. Nella primavera del 1986 infine Castiadas venne elevato a comune autonomo.