Le Tradizioni

Castiadas scommette sulle vecchie carceri e Cala Sinzias

Tempo di 'acquisti' per il Comune di Castiadas che compra le vecchie carceri dalla Regione Sardegna al prezzo simbolico di un euro e la pineta di Cala Sinzias per 51. Per investire su cultura e turismo

Castiadas per il rilancio turistico della Sardegna

Come rilanciare il turismo in Sardegna? Con dei buoni investimenti! Detta così potrebbe sembrare il 'segreto di Pulcinella', ma in certi casi accettare un consiglio come questo può assumere davvero valore, se si tratta di somme minime ma importanti, purché supportate da progetti concreti. È il caso della politica avviata da Castiadas, dove pochi giorni fa il consiglio comunale ha deliberato di acquistare dalla Regione Sardegna due proprietà strategiche per il futuro rilancio culturale e turistico della zona: la pineta di Cala Sinzias, per la realizzazione di un parco attrezzato e di servizi turistici, e le antiche carceri (aperte nel 1877 e chiuse nel 1952), per accedere più facilmente ai fondi dell'Unione europea e sovvenzionare nuovi interventi di restauro. Al prezzo simbolico di 51,65 euro la prima e di un euro le seconde. 

I progetti del Comune di Castiadas

Primo obiettivo del Comune di Castiadas è senza dubbio la salvaguardia dell'esistente, oltre che la sua valorizzazione in chiave turistica. Nel caso della pineta, sicuramente la possibilità di preservarla meglio dagli incendi, rischio che torna ogni estate da questa e da diverse parti della Sardegna. Quanto alle carceri, l'obiettivo è completare il recupero della struttura già avviato dall'amministrazione con il restauro della casa del direttore, delle scuderie e di un'intera ala della colonia penale agricola per allestire un percorso espositivo sulle tradizioni locali e la vita carceraria, e la costruzione di un teatro all'aperto nell'area dove un tempo pascolavano le mandrie degli allevatori-carcerati. Un progetto supportato in prima persona dal sindaco Eugenio Murgioni: "Rischiamo di perdere per sempre il simbolo indiscusso del nostro paese, ecco perché è necessario procedere con l’acquisto ad un prezzo simbolico. Del resto il Comune è già concessionario del bene e pertanto se ne occupa e lo gestisce, meglio dunque essere proprietari del bene e trovare fondi pubblici o privati per rimetterlo in sesto”. Il primo passo è stato fatto.

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