Il Territorio

La miniera abbandonata di Monte Narba

Piombo e argento

Il passato recente di molti paesi della Sardegna è strettamente legato allo sfruttamento delle ricchezze del suo sottosuolo. Non fa eccezione quella che oggi è diventata la Costa Rei, che nella zona fra Castiadas e San Vito custodiva uno dei principali giacimenti di piombo e argento d’Italia, dalla metà dell’Ottocento diventata una delle miniere più importanti dell'isola, con oltre 900 operai. Attorno ad essa si sviluppò una cittadina dotata di tutti i comfort, dall'energia elettrica al telefono, e completa di ospedale. Restò in funzione dal 1864 al 1935, quando venne abbandonata per l'esaurimento dei suoi filoni, estesi per diversi chilometri e quattordici livelli che si dipanavano fino a 500 metri di profondità.

Villa Madama e gli affreschi degli austriaci
Con la dovuta cautela, si può andare alla scoperta dei resti della miniera, di cui sono ancora ben riconoscibili la laveria e le officine meccaniche, e gli edifici che ospitavano i dirigenti. I più suggestivi sono senza dubbio Villa Madama, residenza del direttore e della sua famiglia, dalla caratteristica facciata con la balconata in ferro battuto, e la palazzina degli uffici tecnici con la stanza dell'ufficio geologico e soprattutto le decorazioni visibili sui soffitti e i muri del piano superiore, affrescati da alcuni prigionieri austriaci durante la prima guerra mondiale, nel 1916. Per raggiungere il sito minerario basta seguire alcune semplici indicazioni: una volta usciti dal paese di San Vito, prendere la strada in direzione di Muravera, girare a destra subito dopo il ponte poi, dopo qualche chilometro, a sinistra seguendo la stradina bianca che porta al villaggio.


Vuoi lasciare un commento?

Compila i campi per lasciare un commento. Il commento verrà pubblicato dopo l’approvazione del moderatore.